Alberto Savinio
Olio su tela – 73 x 92
Collezione privata
Attratto dall’inserzione il pittore acquistò il fabbricato a scatola chiusa, desideroso di fuggire dalla vita frenetica della città per poter creare in santa pace i suoi quadri.
Da anni appassionato di bricolage non si fece spaventare da quel “piccola manutenzione”, convinto che si sarebbe trattato di un paio di tubi che perdevano, e anche il “villino isolato” fu preso sotto gamba, benché per raggiungere la radura gli ci vollero due giorni di cammino in mezzo alle spine.
Il suo ottimismo fu schiantato definitivamente arrivato a destinazione. Al posto del villino si ergeva un cumulo di macerie, non era rimasto in piedi neanche un muro.
A Savinio, in lacrime, non restò che prendere tela e pennello e riprodurre fedelmente l’aspetto dell’edificio, per poter reclamare con l’agenzia.
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