Joan Mirò
1925 – Olio su tela – 91 x 73
Collezione privata
Da sempre appassionato di letteratura gotico-horror, Mirò amava in particolare “Il richiamo di Cthulhu” di H.P. Lovecraft. Per questo decise di tributargli un omaggio ritraendo il principale tra “Gli altri Dei”. Descritto come: “un’enorme sacca molliccia, viscida e flaccida, simile alla testa di un polipo ma gigante come una montagna. [...] I tentacoli finiscono con una specie di bocca nel cui interno si trovano tre denti acuminati. Tra i tentacoli si spalancano occhi fissi che osservano il tutto e il niente.”, Cthulhu era un personaggio troppo spaventoso per il pittore spagnolo. Questi cercò quindi di rinnovarne l’immagine dipingendogli un allegro cappellino rosso.
All’agente di Mirò non piacque l’idea, liquidandola come “Troppo nerd!” e suggerì una soluzione più commerciale proponendo di ispirarsi ai personaggi dei fumetti, che sono più simpatici e piacciono a tutti.
Il pittore cercò dunque ispirazione negli albi dei Puffi di suo figlio, trovando infine ciò che stava cercando.
Avrebbe potuto rivendere il quadro senza fare alcuna modifica.
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