Leonardo Da Vinci
1490 – Olio su tavola, 53,4 x 39,3
Cracovia, Museo Czartoryski
È noto che Leonardo fosse un appassionato di leggende metropolitane. Il Da Vinci scrisse sull’argomento anche due dotti saggi, dal titolo: “Ma se i coccodrilli nuotano nelle cloache, non v’è lo periglio che quando seggo sul vespasiano uno mi morsichi le natiche?” e il più conosciuto: “Ove è locata la bottega ove te accompagni una, ed ella non ne sortisce più perché l’hanno rapita e le hanno estratto le reni?”. In questo caso aveva voluto dedicare un dipinto alla storia della coppia che si reca in vacanza in un paese esotico e trova un cucciolo di gatto (esistono varianti col cucciolo di cane) molto strano. La coppia lo porta a casa e, dopo qualche mese, l’animale si sente male. Questi lo portano dal veterinario il quale, senza proferire parola, abbatte l’animale (versioni cruente suggeriscono con una pistola, altre con una siringa). I due, in lacrime e senza parole, chiedono spiegazioni e il dottore spiega loro che si trattava di un topo.
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