Albrecht Dürer
1507 – Olio su pannello, 209 x 81
Madrid, Museo del Prado
Chi è che non ha mai visto almeno un film, o letto di un tizio che addormentatosi nudo in un bosco, o sulla spiaggia, o da qualche altra parte, si sarebbe svegliato con una grossa pietra appoggiata sul petto? Il punto comune a tutte le versioni della storia è che l’uomo, dopo aver contemplato per un po’ la pietra, l’avrebbe presa e gettata lontano da sé. Piccolo problema… la pietra era legata a una corda, e la corda era legata proprio lì, nelle parti intime dell’uomo. Che da quel momento non si sarebbe più potuto chiamare tale.
In questa opera, il Dürer, gran mattacchione e appassionato di scherzi di vario tipo (sua sembrerebbe essere l’invenzione di quello che dici “ti sei macchiato”, indicando il petto della vittima, e quando questa abbassa la testa gli dai una schicchera sul naso) ha voluto ritrarre la prima versione di questo scherzo, risalente a prima dell’età della pietra (appunto), quando ancora si usava una mela ed era un pochino meno doloroso, ma sempre divertente. L’uomo del dipinto, non s’è ancora accorto a dove sia legata la mela e va in giro a chiedere: “Ehi, chi è che ha lasciato qui questa mela?”. Pare anche che sia stato il primo a scoprire la forza di gravità grazie alla caduta di una mela… migliaia di anni prima di Newton.
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